Provincia di Cosenza in Calabria

La provincia cosentina è la più vasta della Calabria e dal confine settentrionale con le provincie di Potenza e Matera si estende verso il sud, bagnata dal Tirreno ad ovest e dallo Ionio ad est. La linea di confine con la provincia di Catanzaro va dai torrenti Torbido e Savuto, che scendono sul versante tirrenico, al corso del basso Fiume-nicà, tributario dello Ionio, includendo il massiccio della Sila con l'alto bacino del Neto.
Dalla foce del Castrocucco il quella del Torbido, la costa tirrenica è generalmente alta e omogenea, eccetto che in corrispondenza delle formazioni alluvionali di foce accumulate dall'irruente Lao, tra Scalea e la punta di Cirella.
La costa ionica è invece molto bassa, orlata di dune, talvolta acquitrinosa.
Nel territorio si distinguono cinque sub-regioni: il gruppo Calabro-Lucano, con alte montagne che culminano nel Cozzo Pellegrino (m.1986), la Catena Costiera Paolana, aspra dorsale fra il Tirreno e la Valle del Crati, il Vallo del Crati, antico mare pliocenico soggetto alle alluvioni come quelle che seppellirono Sibari e Thurii, la vasta Massa Silana, altopiano fortemente ondulato da cui emergono alte montagne culminanti con quella di Botte Donato (m.1929), e la fascia costiera ionica, costituita di argille, arenaria e calcari silicei.
La grande presenza di foreste fa della provincia cosentina una delle più boscose d'Italia.
Crati è il principale corso fluviale e raccoglie le acque della Sila e della Catena Costiera.
Le risorse idriche e idroelettriche derivanti dai laghi artificiali della Sila e del Crati hanno portato ad una profonda trasformazione della Piana di Sibari e della valle del Crati sia per lo sviluppo agricolo che per quello industriale.
L'agricoltura è rivolta alla produzione di cereali, frumento, tabacco, barbabietole e pomodoro, ed alla coltivazione di oliveti, vigneti, frutteti e agrumeti specie sulle colline di Rosseno e di Corigliano.
L'industria riguarda i settori del legno, della trasformazione dei prodotti agricoli e dei materiali da costruzione.
Impianti minerari sono attivi nel cosentino, maglifici a Cetraro e cotonifici a Praia a Mare.
Notevole la quantità di legname proveniente dalle foreste e progredito il patrimonio zootecnico grazie agli estesi pascoli.
Sempre vivo l'artigianato dei tessuti, delle ceramiche, degli strumenti musicali e delle sculture in legno.
In grande progresso è il turismo, richiamato dalle stazioni balneari, dalla splendida zona silana e dalle testimonianze artistiche e archeologiche.
Le manifestazioni folcloristiche rivestono un carattere particolare nelle zone di origine albanese dove le popolazioni hanno conservato i riti e gli sgargianti costumi tradizionali della terra di provenienza.






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Belmonte Calabro, CS
Belsito, CS
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Caloveto, CS
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Laino Castello, CS
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Saracena, CS
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